Sono cresciuta nell’ambito accademico della parola. I miei studi sono letterari e di diritto. Parola e legge sono stati per me fondanti. Ho scritto a lungo e ho abbandonato il diritto presto. Ho scelto la parola, prima scritta poi agita. Ho intrapreso la via dell’arte, senza intendere con ciò che sono una pittrice. Ho intrapreso la via dell’arte che -in me- è comunicazione attraverso diversi linguaggi: installazione, fotografia, performance, scultura, cucito. Ho deciso di dedicarmi all’arte per uscire di casa e scendere sulla strada. Sono stata anni cercando di scrivere il mio secondo romanzo e a certo punto, dopo l'allontanamento da una persona che mi era cara, ho capito che dovevo mettermi in azione coniugando la parola ai fatti. Sempre più spesso l’atto performativo è diventato centrale nella mia ricerca. Sempre più spesso corpo e parola sono diventati consapevoli di essere uno.